Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.)

Il PNRR contiene un gran numero di interventi, finanziamenti e riforme, previsti per sostenere il Paese e farlo reagire alle problematiche causate dalla pandemia, in vari ambiti d’azione.

Sommario

  1. Introduzione
  2. I campi d’intervento
  3. Le “missioni”
  4. Missione 1
  5. Missione 2
  6. Missione 3
  7. Missione 4
  8. Missione 5
  9. Missione 6
  10. La legge quadro sulla disabilità
  11. Le persone anziane non autosufficienti
  12. Attuazione e monitoraggio
  13. Conclusioni

Introduzione

Il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan) – è il programma degli investimenti che si intendono attuare con i finanziamenti che la Commissione Europea riconoscerà in favore dell’Italia nell’ambito del Next Generation EU, lo strumento messo in campo per rispondere alla crisi pandemica determinata dal Covid-19.

Sono stati stanziati 221,1 miliardi di euro: questo il totale dei fondi messi a disposizione, di cui 30,6 miliardi di euro rappresentati da risorse interne e 191,5 miliardi messi in campo dall’Unione Europea.

I Fondi Europei verranno riconosciuti in favore dell’Italia sotto forma di sussidi, prestiti a basso tasso d’interesse e dovranno essere utilizzati entro il 2026.Nel PNRR vi è ampia attenzione dedicata all’integrazione Socio Sanitaria, con la previsione di nuovi modelli e strumenti di garanzia delle prestazioni e dei percorsi, il rafforzamento della coesione sociale e con il perseguimento dell’obiettivo di garantire, ad ogni cittadino con disabilità ed ai loro familiari, la migliore qualità di vita possibile, l’attuazione stabile del Progetto di vita personalizzato, già previsto dall’art. 14 della Legge 328/00 ma che fatica ad essere adottato in molteplici Regioni e Comuni Italiani.

I campi d’intervento

15,63 miliardi di euro destinati alla salute (circa 4 miliardi per l’assistenza domiciliare e la telemedicina e 2 miliardi per le Case della Comunità).  

11,7 miliardi di euro destinati alle infrastrutture sociali, alle famiglie, le comunità e al terzo settore. In questo ambito trovano spazio in particolare i principali interventi per le persone con disabilità, nonchè la Legge quadro per le disabilità (Vedi articolo Legge quadro sulla disabilità).

L’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità sarà coinvolto dalle amministrazioni competenti per monitorare che le riforme proposte siano realmente inclusive.

Vediamo adesso analiticamente gli interventi previsti nel P.N.R.R. a favore delle persone con disabilità.

Le “missioni”

Il P.N.R.R. si articola in 6 MISSIONI, ciascuna con interventi specifici.

Missione 1

“Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”

Questa parte del Piano è diretta alla ristrutturazione dei siti turistici e culturali e renderli accessibili.

L’Italia dispone di un patrimonio turistico e culturale unico al mondo, ma molti siti ed edifici necessitano di investimenti per migliorare (se non addirittura consentire) l’accessibilità.

Le barriere architettoniche, fisiche, cognitive e sensoriali sono un tema da sempre critico per i siti culturali italiani: molte istituzioni non hanno ancora rimosso le barriere fisiche ed ancora meno le barriere percettive, culturali e cognitive che limitano l’esperienza culturale.Sarà attivata anche la necessaria opera di formazione per il personale amministrativo e per gli operatori culturali, promuovendo la cultura dell’accessibilità e sviluppando competenze sui relativi aspetti legali, di accoglienza, mediazione culturale e promozione.

Missione 2

“Rivoluzione verde e transizione ecologica”

Il cambiamento climatico è inesorabilmente in corso ed è necessario intervenire il prima possibile per mitigare questi fenomeni ed impedire il loro peggioramento su scala. 

Gli obiettivi globali ed europei al 2030 e 2050 sono molto ambiziosi, puntano ad una progressiva e completa decarbonizzazione del sistema e a rafforzare l’adozione di soluzioni di economia circolare, per proteggere la natura e le biodiversità e garantire un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente.

Questa transizione rappresenta un’occasione unica per l’Italia in quanto:

1)   Ha un ecosistema naturale, agricolo e di biodiversità di valore inestimabile, che rappresentano l’elemento distintivo dell’identità culturale, storica e di sviluppo economico presente e futuro;

2)   E’ molto più esposta a rischi climatici rispetto ad altri Paesi, data la configurazione geografica, le specifiche del territorio e gli abusi ecologici che si sono verificati nel tempo;

3)   Ha scarse risorse tradizionali (carbone, petrolio e gas naturali), mentre abbonda di risorse rinnovabili (ad esempio il nostro meridione ha il 30-40% in più di irraggiamento solare rispetto alla media europea e ciò rende i costi della generazione solare potenzialmente più bassi).

Al momento la transizione è concentrata solo su alcuni settori, ad esempio quello elettrico; ma soprattutto, sta avvenendo troppo lentamente, principalmente a causa delle enormi difficoltà burocratiche ed autorizzative che riguardano in generale le infrastrutture in Italia, ma che in particolare in questo contesto hanno frenato il pieno sviluppo di impianti rinnovabili o di trattamento dei rifiuti.

Attraverso le risorse del PNRR l’Italia ha un’occasione unica per accelerare la transizione e superare barriere più critiche.

Missione 3

“Infrastrutture per una mobilità sostenibile”

Le stazioni ferroviarie presentano evidentemente molteplici problemi in termini di accessibilità e integrazione con il territorio.Gli investimenti devono tendere a riqualificare anche le stazioni, migliorandone l’accessibilità, la funzionalità degli edifici, la qualità dei servizi forniti agli utenti, ed i livelli di efficienza energetica.

Missione 4

“Istruzione e Ricerca”

In questa Missione vi è una specifica attenzione per le persone con disabilità, prevedendo interventi atti a ridurre i divari territoriali nella scuola secondaria di secondo grado.

Si persegue il potenziamento delle competenze base degli studenti:

• Personalizzazione dei percorsi per quelle scuole che hanno riportato livelli prestazionali critici;

• Azioni di supporto mirate per i relativi dirigenti scolastici, a cura di tutor esterni e docenti di supporto (per italiano, matematica e inglese) per almeno un biennio;

Mentoring e formazione (anche da remoto) per almeno il 50 per cento dei docenti;

Potenziamento del tempo scuola con progettualità mirate, incremento delle ore di docenza e presenza di esperti per almeno 2000 scuole;

• Programmi e iniziative specifiche di mentoring, counseling e orientamento professionale attivo.

Missione 5

“Coesione ed inclusione”

E’ dedicata alle persone con disabilità, alle loro famiglie e agli anziani non autosufficienti e individua importanti risorse per le infrastrutture sociali, funzionali alla realizzazione di politiche a sostegno delle persone con disabilità. Si tratta di interventi volti a favorire la socializzazione, sostenere percorsi di vita indipendente, anche con la ristrutturazione di alloggi che sfruttino le tecnologie innovative per superare le barriere fisiche, sensoriali e cognitive che sono di impedimento allo svolgimento autonomo degli atti della vita quotidiana.   

Gli interventi interessano le persone più fragili, nella loro dimensione individuale, familiare e sociale.

Facciamone un’analisi più approfondita. 

Investimento 1.1 “Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti”:

L’investimento è diretto a rafforzare e costruire infrastrutture per i servizi sociali territoriali al fine di prevenire l’istituzionalizzazione.

L’investimento si articola in quattro possibili categorie di interventi da realizzare da parte dei Comuni, singoli o in associazione (Ambiti sociali territoriali), quali:

1.   interventi finalizzati a sostenere le capacità genitoriali e a supportare le famiglie e i bambini in condizioni di vulnerabilità; 

2.   interventi per una vita autonoma e per la deistituzionalizzazione delle persone anziane, in particolare non autosufficienti; 

3.   interventi per rafforzare i servizi sociali a domicilio per garantire la dimissione anticipata e prevenire il ricovero in ospedale; 

4.   interventi per rafforzare i servizi sociali attraverso l’introduzione di meccanismi di condivisione e supervisione per gli assistenti sociali. 

L’investimento maggiore (oltre 300 milioni) è finalizzato a finanziare la riconversione delle RSA e delle case di riposo per gli anziani in gruppi di appartamenti autonomi, dotati delle attrezzature necessarie e dei servizi attualmente presenti nel contesto istituzionalizzato. Gli ambiti territoriali potranno anche proporre progetti ancora più diffusi, con la creazione di reti che servano gruppi di appartamenti, assicurando loro i servizi necessari alla permanenza in sicurezza della persona anziana sul proprio territorio, a partire dai servizi domiciliari.

In ogni caso, l’obiettivo è di assicurare la massima autonomia e indipendenza della persona in un contesto nel quale avviene una esplicita presa in carico da parte dei servizi sociali e vengono assicurati i relativi sostegni.

La linea di attività, così come i progetti in ambito sanitario, saranno completati dalla “Riforma della non autosufficienza che verrà attuata a livello nazionale, ai fini della formale individuazione di livelli essenziali di assistenza, nell’ottica della deistituzionalizzazione, della domiciliarità, della definizione di un progetto individualizzato che individui e finanzi i sostegni necessari.  

Investimento 1.2 “Percorsi di autonomia per le persone con disabilità”:

Ha come obiettivo di fornire servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari al fine di migliorare l’autonomia delle persone con disabilità.

Il progetto sarà realizzato dai Comuni, singoli o in associazione, coordinati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e in collaborazione con le Regioni, al fine di migliorare la capacità e l’efficacia dei servizi di assistenza sociale personalizzati, focalizzati sui bisogni specifici delle persone disabili e vulnerabili e delle loro famiglie.

Gli interventi saranno centrati sull’aumento dei servizi di assistenza domiciliare e sul supporto delle persone con disabilità per consentire loro di raggiungere una maggiore qualità della vita rinnovando gli spazi domestici in base alle loro esigenze specifiche, sviluppando soluzioni domestiche e trovando nuove aree anche tramite l’assegnazione di proprietà immobiliari confiscate alle organizzazioni criminali.Inoltre, l’investimento fornirà alle persone disabili e vulnerabili dispositivi ICT e supporto per sviluppare competenze digitali, al fine di garantire loro l’indipendenza economica e la riduzione delle barriere di accesso al mercato del lavoro attraverso soluzioni di smart working.

Missione 6

“Salute”

Si prevede un investimento diretto all’attivazione di 1.288 “Case della Comunità”, cioè punti di assistenza continuativa per la popolazione, in particolare per le persone fragili e gli anziani, oltre allo stanziamento di fondi specifici per il potenziamento dell’assistenza sanitaria e della rete sanitaria territoriale.

Altre risorse sono invece stanziate per il potenziamento dei servizi domiciliari e la telemedicina. Tali investimenti hanno l’obiettivo di rafforzare i servizi sanitari di prossimità e domiciliari al fine di garantire un’assistenza sanitaria più vicina ai soggetti più fragili, come gli anziani non autosufficienti, riducendo così la necessità di istituzionalizzarli ed al contempo garantendo loro tutte le cure necessarie in un contesto autonomo e socialmente adeguato.

La legge quadro sulla disabilità

Con la Legge di Bilancio del 2020 il Governo ha istituito un Fondo per la disabilità e non autosufficienza, destinandone complessivamente 800 milioni per il triennio 2021-2023 (Vai all’articolo La legge quadro sulla disabilità).  

Essa si propone di realizzare una riforma della normativa sulle disabilità nell’ottica della de-istituzionalizzazione e della promozione dell’autonomia delle persone con disabilità.

L’obiettivo è realizzare pienamente i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006 (ratificata dall’Italia fin dal 2009), secondo un approccio del tutto coerente con la Carta dei diritti fondamentale dell’Unione Europea e con la recente “Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030” presentata a marzo 2021 dalla Commissione Europea.

Le persone anziane non autosufficienti

Il PNRR introduce diverse misure che hanno riguardo al rafforzamento dei servizi sociali territoriali finalizzato alla prevenzione dell’istituzionalizzazione e al mantenimento, per quanto possibile, di una dimensione autonoma, sia attraverso il potenziamento dell’assistenza sanitaria, soprattutto radicata sul territorio.

Attuazione e monitoraggio

L’orizzonte temporale che il Governo si è dato per la completa attuazione del Piano è il 2026. 

All’attuazione dei singoli interventi provvederanno le Amministrazioni centrali, le Regioni e gli enti locali, sulla base delle competenze istituzionali, con riferimento al settore di riferimento e della natura dell’intervento.L’attuazione del PNRR sarà monitorata per verificare la concreta attuazione dei programmi cofinanziati dall’Unione Europea e dei corrispondenti strumenti della programmazione nazionale, assicurando la tracciabilità e trasparenza delle operazioni e l’efficiente scambio elettronico dei dati tra i diversi soggetti coinvolti nella Governance del Piano.

Conclusioni

Il PNRR rappresenta (forse l’ultima) occasione per il nostro Paese di dare concreta attuazione a programmi sempre sostenuti negli anni dai vari Governi che si sono avvicendati ma quasi mai attuati; si pensi alla riforma dei meccanismi di accertamento della disabilità che però, uniti a quelli specificamente dedicati ai temi della scuola e del lavoro, costituiscono un tutt’uno organico decisamente nuovo.  

Vì è anche l’utilizzo dei giusti punti di riferimento fondamentali quali la Convenzione ONU e la recente Strategia Europea 2021-2030.

È data centralità e finalmente la giusta attenzione al sostegno alle famiglie con disabilità, alla scuola, alla progettazione della vita indipendente e tanto altro. Tuttavia, è fondamentale che tutto si sostanzi nella concretezza dei fatti e negli investimenti che verranno effettuati.

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