Gli eredi possono impugnare il ricorso contro il verbale della commissione Asl?

Non solo la persona affetta da disabilità ha diritto di presentare ricorso contro il verbale della Commissione Invalidi

Sommario

  1. La domanda d’invalidità presentata dal soggetto con disabilità
  2. Chi può impugnare il Verbale della Commissione Invalidi
  3. In caso di morte dell’interessato (dell’invalido)
  4. Qual è il tribunale competente a cui presentare ricorso?
  5. Erede è solo colui che ha prestato assistenza?
  6. Domande frequenti
  7. Normativa

La domanda d’invalidità presentata dal soggetto con disabilità

La persona affetta da disabilità può presentare domanda amministrativa per l’accertamento dello stato di “handicap” o per l’accertamento dell’invalidità civile.

Chi può impugnare il Verbale della Commissione Invalidi

Il soggetto disabile che non ritenga giusta la valutazione della Commissione invalidi può impugnare il verbale che gli viene comunicato dalla Commissione.

In caso di morte dell’interessato (dell’invalido)

In caso di morte del ricorrente durate il processo, gli eredi possono costituirsi e continuare il procedimento giudiziario. Gli eredi possono anche azionare il ricorso se l’invalido o il disabile sia deceduto dopo l’effettuazione della visita davanti alla commissione medica competente.

L’art. 1 del DPR 21/09/1994 n. 698 prevede “nel caso di decesso del richiedente il riconoscimento dello status di invalidità civile, di cieco civile o di sordomuto, le commissioni mediche, possono su formale richiesta degli eredi, procedere all’accertamento sanitario esclusivamente in presenza di documentazione medica rilasciata da strutture pubbliche o convenzionate, in data antecedente al decesso, comprovati, in modo certo, l’esistenza della infermità e tali da consentire la formulazione di una esatta diagnosi ed un compito e motivato giudizio medico-legale”.

Quindi, agli eredi, in caso di accoglimento della domanda d’invalidità presentata dal soggetto invalido ed in presenza dei prescritti requisiti, spettano le rate maturate a favore del richiedente sino al mese del decesso.

A questo punto si possono verificare tre situazioni:

a) Se il defunto non era ancora stato visitato dalla Commissione dell’ASL, gli eredi possono recarsi presso l’ASL per la comunicazione dell’avvenuto decesso e la consegna di tutta la documentazione sanitaria utile per la definizione della pratica sulla base della documentazione sanitaria fornita.

b) Se il soggetto, invece, è deceduto subito dopo la visita presso l’ASL, in tal caso si dovrà aspettare l’iter, in modo che l’ASL trasmetta alla Commissione Medica di Verifica, insieme al verbale redatto, anche l’informazione del decesso del richiedente. In caso di accoglimento sanitario, gli eredi dovranno presentare domanda di rate maturate e non riscosse presso la sede INPS di riferimento

c) La commissione non riconosce invalido il soggetto che ha presentato la domanda, in questo caso gli eredi potranno impugnare il Verbale con ricorso giudiziario.

Qual è il tribunale competente a cui presentare ricorso?

I ricorsi si propongono esclusivamente al Giudice del Lavoro competente per territorio. Il ricorso giudiziale deve essere presentato entro sei mesi dalla data di comunicazione all’interessato del verbale che s’intende impugnare.

Erede è solo colui che ha prestato assistenza?

La sentenza della Corte di Cassazione n. 1323/2016 stabilisce che “non sono i parenti che materialmente si sono occupati dell’esistenza dell’invalido, ma anche tutti gli altri eredi hanno diritto all’assegno: in questo saranno incluse sia le quote di inabilità che quelle di indennità”, pertanto facendo parte a pieno titolo del patrimonio del titolare deceduto, si trasmettono con la successione ereditaria come tutti gli altri beni. Il riconoscimento di tale patrimonio, dunque è un diritto proprio di tutti gli eredi riconosciuto per legge.

Pertanto, se l’interessato non sia d’accordo con le conclusioni della commissione medica di verifica dell’ASL può ricorrere all’autorità giudiziaria, prima di agire è tenuta ad affidarsi ad un legale che lo assista e possa dissipare ogni dubbio in materia.

Domande frequenti

C’è un termine massimo entro cui presentare domanda d’invalidità? No, si può sempre presentare istanza.

Se non ho ancora compiuto 18 anni già posso presentare domanda? Si per chiedere l’indennità di frequenza.

Posso presentarla personalmente? No, solo attraverso un Patronato.

Quali documenti devo presentare? Tutta la documentazione medica che certifica le patologie di cui si soffre.

E per i limiti di reddito? Se la domanda venisse accolta, in un secondo momento potrebbe essere necessario presentare la propria dichiarazione dei redditi.

E se sono sposato sarà necessario fornire anche la dichiarazione dei redditi del proprio coniuge? No, solo i redditi personali?

Se al minore viene riconosciuta l’indennità di frequenza bisogna presentare i redditi del nucleo familiare? No, solo quelli personali del minore, se li ha.

Quanto dura il giudizio dinanzi al Tribunale del Lavoro per l’impugnativa del verbale d’invalidità? All’incirca un anno.

Gli eredi devono presentare un unico ricorso? Si, è preferibile presentare un unico ricorso per tutti gli eredi.

Quali documenti vanno presentati? Gli stati di famiglia storici di tutti gli eredi, il certificato di morte dell’invalido.

Normativa

Art. 1 DPR n. 698/94

Sentenza Corte Cassazione n. 1323/2016

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