NASpi PER I CONTRATTI PART-TIME

I contratti di lavoro part-time hanno conseguenze sul calcolo dell’indennità di disoccupazione.

Per il part-time, sia orizzontale che verticale, vengono prese in considerazione tutte le 52 settimane di contribuzione, purché la retribuzione settimanale non sia inferiore ai minimali contributivi INPS. In questo caso il conteggio delle settimane subisce delle modifiche.

MINIMALE CONTRIBUTIVO

Innanzitutto, si deve considerare il minimale contributivo, ossia la retribuzione minima considerata come base per il calcolo dei contributi previdenziali versati dal datore di lavoro. Per l’anno corrente il minimale della retribuzione giornaliera è di 53,95 euro. Pertanto, se il lavoratore percepisce una retribuzione giornaliera inferiore a questa soglia i contributi saranno calcolati tenendo conto di tale minimo.

Tuttavia, per l’accredito di 52 settimane è necessario che la retribuzione settimanale sia pari o superiore a 227,18 euro, vale a dire il 40% del trattamento minimo di pensione. Tale valore cambia ogni anno.

Sono esclusi dal conteggio:

  1. i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari
  2. gli operatori agricoli
  3. gli apprendisti.

Al di sotto della soglia minima di retribuzione settimanale, una settimana contributiva potrebbe necessitare di più giorni; lo stesso vale per la durata dell’indennità, erogata per la metà delle settimane contributive degli ultimi 4 anni che determinerà, perciò, una riduzione.

Nessuna differenza, invece, per l’importo. La prestazione viene calcolata considerando il 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni.

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