Il reddito di cittadinanza: cos’è, a chi spetta e in quali casi si perde

Il Reddito di cittadinanza è una misura a sostegno ed integrazione dei redditi del nucleo familiare introdotta dal Governo “Conte 1” con il D.L. n. 4/2019

Sommario

  1. Cos’è il reddito di cittadinanza
  2. A chi spetta il reddito di cittadinanza
  3. In quali casi si perde il reddito di cittadinanza
  4. Quali sono i documenti necessari da presentare per richiedere il RdC?
  5. Approfondimenti
  6. Domande frequenti
  7. Normativa

Cos’è il reddito di cittadinanza

Il Reddito di cittadinanza è una misura di sostegno ai redditi familiari associato ad un percorso di reinserimento lavorativo e sociale, di cui i beneficiari sono protagonisti sottoscrivendo un Patto per il lavoro o un Patto per l’inclusione sociale. Come stabilito dal D.L. n. 4/2019, i cittadini possono richiederlo obbligandosi a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale.

A chi spetta il reddito di cittadinanza

Hanno diritto al reddito di cittadinanza i cittadini italiani o europei e i relativi familiari titolari del permesso di soggiorno di quello permanente, se residenti in Italia da almeno 10 anni, dei quali gli ultimi due, al momento della domanda, in modo continuativo. Per accedere al beneficio sono poi richiesti specifici requisiti reddituali, che sono i seguenti:

  • reddito del nucleo familiare del soggetto richiedente inferiore a 9.360 euro annui;
  • patrimonio immobiliare, esclusa la casa di abitazione familiare, non superiore a 30.000 euro;
  • patrimonio mobiliare sotto i 6.000 euro di valore, con un aumento limite di 2.000 euro per ogni componente familiare oltre il primo (fino a un massimo di 10.000 euro), incrementabile ulteriormente di 1000 euro per ogni figlio successivo al secondo e di 5.000 euro per ogni familiare invalido;
  • valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6000 euro annui, da moltiplicare per il parametro corrispondente della scala di equivalenza;
  • nessun componente del nucleo deve essere intestatario di veicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi precedenti di cilindrata superiore ai 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore ai 250 cc, tranne i mezzi per i quali sono previste agevolazioni per i disabili;
  • nessun componente deve risultare titolare di imbarcazioni da diporto e navi;

Non hanno diritto al reddito di cittadinanza i nuclei familiari al cui interno vi sono soggetti disoccupati dopo 12 mesi dalle dimissioni volontarie.

In quali casi si perde il reddito di cittadinanza

Si decade dal beneficio del reddito di cittadinanza col rifiuto di 2 offerte di lavoro. La legge di Bilancio ha operato un giro di vite sul reddito di cittadinanza. L’obiettivo è arginare quanto più possibile i casi di abuso di chi usufruisce del sostegno senza averne diritto. È la Legge di Bilancio (artt. 20 e 21) che apporta le modifiche più significative.

In base alle nuove disposizioni si decade dal sussidio dopo due (non più tre) offerte di lavoro rifiutate. Le offerte di lavoro si considerano congrue con distanze anche maggiori dal luogo di residenza.

Le offerte si considerano congrue entro ottanta chilometri di distanza dal luogo di residenza del beneficiario o raggiungibile nel limite temporale massimo di cento minuti con i mezzi di trasporto pubblici, se si tratta di prima offerta, ovvero, ovunque collocata nel territorio italiano se si tratta di seconda offerta; in caso di rapporto di lavoro a tempo determinato o a tempo parziale i limiti di distanza e temporali restano le stesse per entrambe le offerte.

Saranno rinforzati i controlli preventivi, soprattutto in relazione alle situazioni patrimoniali estere di chi presenta la domanda di rdc. L’Inps dovrà stabilire un piano di verifiche annuale in collaborazione col Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e l’Agenzia delle Entrate, con il supporto della Guardia di Finanza e del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.Sono previsti maggiori controlli anche sulla situazione della fedina penale dei componenti del nucleo familiare, anche grazie ad uno scambio di dati incrociati tra Inps e Ministero della Giustizia.

Quali sono i documenti necessari da presentare per richiedere il reddito di cittadinanza

I documenti necessari per richiedere il Reddito di cittadinanza sono:

  • Documento d’identità e codice fiscale richiedente;
  • Codice Fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare ed eventualmente del coniuge non residente e del figlio a carico non residente (se il figlio non è coniugato o se non ha figli o se di età inferiore a 26 anni);
  • ISEE aggiornato;
  • Contratto di affitto registrato (in caso di residenza in locazione);
  • Patrimonio Mobiliare saldo al 31/12/2020 (Conto Corrente, Carta Prepagata, Libretto di risparmio, conto deposito titoli ed obbligazioni, buoni fruttiferi, assicurazione sulla vita);
  • Patrimonio Immobiliare al 31/12/2020 (visura catastale di tutti i fabbricati e terreni ubicati in Italia e debito residuo del mutuo per acquisto di immobili).

Approfondimenti

Per ogni ulteriore informazione potete

  • recarvi presso i nostri uffici a Cerignola (Fg) in Corso Aldo Moro n. 171/A e provvederemo noi a tutti gli adempimenti.
  • contattarci tramite whatsapp al +393929449606
  • scriverci sulla nostra pagina facebook Caf&PatronatoOnLine

Domande frequenti

Quali sono gli obiettivi del reddito di cittadinanza?

Gli obiettivi che il Governo si è posto sono quelli di favorire

l’incontro tra la domanda e offerta di lavoro, aumentare l’occupazione e contrastare

povertà e diseguaglianze.

Per quanto tempo si può godere del RdC?

Per un periodo di 18 mesi ed è rinnovabile previa sospensione di 1 mese.

Da chi viene erogato?

È riconosciuto dall’Inps (a cui va indirizzata la domanda) e viene erogato su un’apposita carta prepagata chiamata Carta Reddito di Cittadinanza.

Quando si perde il diritto al RdC?

Il diritto a percepire il RDC si perde quando non si sottoscrive la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID), il patto per il lavoro oppure il patto per l’inclusione sociale.

Si perde anche quando non si partecipa alle iniziative di formazione e di riqualificazione e quando non vengono accettate due offerte di lavoro “congrue” (vedere punto n. 3).

Si perde altresì quando non si effettuano le comunicazioni previste in caso di variazioni del nucleo familiare o non si presenta l’Isee aggiornato.

Nel caso di violazioni ci sono sanzioni?

Si, ci sono sanzioni: si perde il beneficio e l’Inps dispone anche la restituzione di quanto percepito.

È prevista la reclusione?

In alcuni casi si, è prevista la reclusione da 2 a 6 anni quando per ottenere il beneficio sono state rilasciate o utilizzate false dichiarazioni.

È prevista la reclusione da 1 a 3 anni quando si sono rese false o incomplete dichiarazioni dei redditi.

Normativa

D.L. 4/2019; Legge di Bilancio 2022;

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